Le multe per eccesso di velocità rilevate tramite il sistema SICVe Tutor sono tra le sanzioni più comuni sulle autostrade italiane.

Questi dispositivi, noti anche come Tutor, monitorano la velocità media dei veicoli su specifici tratti stradali, distinguendosi dai tradizionali autovelox che misurano la velocità istantanea.

In questa guida approfondita, esamineremo i principali motivi e strategie per contestare una multa con Tutor, soffermandoci sulla tolleranza, taratura, omologazione e documentazione fotografica necessarie.

Come Funziona il SICVe Tutor

Il SICVe Tutor, acronimo di Sistema Informativo per il Controllo della Velocità, è progettato per monitorare la velocità media dei veicoli su tratti si strada prestabiliti.

A differenza degli autovelox tradizionali che misurano la velocità in un solo punto, il Tutor cattura la targa del veicolo in due punti distinti e calcola il tempo impiegato per coprire la distanza tra questi punti.

Da questa informazione, il sistema deduce la velocità media del veicolo. Se questa supera il limite consentito, viene emessa una multa per eccesso di velocità.

Tuttavia, nonostante la precisione del sistema, ci sono diversi punti critici che possono essere sfruttati per contestare una multa.

Esploriamo ora i principali motivi di ricorso contro una multa rilevata da Tutor, analizzando le possibili irregolarità e difetti procedurali che possono rendere la sanzione annullabile.

Motivi di Ricorso per una multa con Tutor

1. La tolleranza nelle rilevazioni con il Tutor

Uno degli aspetti chiave per contestare una multa con Tutor riguarda la tolleranza applicabile alla rilevazione della velocità. Mentre per gli autovelox tradizionali è prevista una tolleranza del 5%, alcuni giudici ritengono che questa percentuale non si applichi alle rilevazioni della velocità media effettuate con il Tutor.

In assenza di una normativa specifica, la giurisprudenza ha stabilito una tolleranza progressiva, variabile in base alla velocità rilevata:

  • Velocità inferiore a 70 km/h: Riduzione del 5%.
  • Velocità tra 70 km/h e 130 km/h: Riduzione del 10%.
  • Velocità superiore a 130 km/h: Riduzione del 15%.

Questa distinzione è stata confermata in numerose sentenze, come quella del Giudice di Pace di Roma n. 1162/2009 e quella del Giudice di Pace di Savona n. 215 del 30 luglio 2020.

La corretta applicazione della tolleranza può dunque costituire una solida base per un ricorso, rendendo fondamentale l’analisi precisa della velocità rilevata e delle condizioni in cui è stata effettuata.

Per approfondire la questione della tolleranza applicabile alle multe accertate con tutor puoi consultare questo articolo.

2. L’assenza di taratura del Tutor

Un altro argomento spesso utilizzato per contestare una multa da Tutor è la questione della taratura periodica del dispositivo. La Corte di Cassazione ha stabilito che tutti gli apparecchi utilizzati per la misurazione della velocità, inclusi i Tutor, devono essere sottoposti a verifiche periodiche di taratura per garantirne l’affidabilità nel tempo.

L’assenza di tale verifica può invalidare la multa, poiché l’amministrazione è obbligata a dimostrare che il dispositivo era correttamente tarato al momento della rilevazione.

La sentenza della Corte ha sottolineato come la taratura non sia solo una procedura tecnica, ma un obbligo legale che, se non rispettato, comporta la nullità del verbale.

In particolare, se il verbale non riporta la data dell’ultima taratura o se questa risale a oltre un anno prima, la multa potrebbe essere dichiarata nulla.

Per contestare una multa velocità media rilevata da Tutor, è quindi fondamentale verificare la presenza e la validità della taratura nel verbale di accertamento. Ulteriori dettagli sulla possibilità di contestare le multe accertate con Tutor per assenza della taratura sono disponibili qui.

3. Assenza di omologazione del Tutor

È essenziale distinguere tra omologazione e approvazione: mentre l’approvazione verifica che il dispositivo rispetti determinati standard tecnici preliminari, l’omologazione certifica l’affidabilità del sistema in condizioni reali di utilizzo.

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito che l’omologazione è necessaria per validare i rilevamenti effettuati dal Tutor.

In assenza di omologazione, la multa può essere annullata.

Questa distinzione, spesso trascurata, può risultare decisiva per un ricorso, poiché molte amministrazioni tendono a confondere o equiparare impropriamente questi due concetti.

L’omologazione tutor è dunque un elemento da verificare attentamente nel verbale di accertamento, in questa guida puoi approfondire come annullare la multa per eccesso di velocità per assenza di omologazione.

4. L’importanza della documentazione fotografica

Ogni multa per eccesso di velocità rilevata tramite Tutor deve essere supportata da una documentazione fotografica adeguata.

La Corte di Cassazione ha stabilito che, in assenza di un controllo diretto da parte delle forze dell’ordine, la prova della violazione deve includere almeno due fotogrammi che dimostrino l’infrazione.

Se la documentazione fotografica è carente o assente, il verbale può essere annullato. Questo è stato confermato da diverse sentenze, tra cui quella del Giudice di Pace di Parma dell’11 febbraio 2024, che ha invalidato una multa proprio per la mancanza di prove fotografiche sufficienti.

Il controllo delle immagini allegate al verbale è quindi un passaggio fondamentale per chi intende contestare una multa da Tutor.

5. Inadeguatezza della segnaletica

La segnaletica stradale che avvisa della presenza dei Tutor è un altro aspetto cruciale per la validità delle multe per eccesso di velocità.

La legge richiede che la segnaletica sia adeguata e visibile, ma non specifica se deve indicare se il controllo avviene tramite Tutor (velocità media) o autovelox (velocità istantanea).

In passato, alcune multe sono state annullate se il cartello non indicava chiaramente il tipo di controllo, poiché poteva trarre in inganno i conducenti.

Tuttavia, una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 19377 del 15 luglio 2024) ha stabilito che è sufficiente segnalare genericamente la presenza di un controllo elettronico della velocità, senza la necessità di specificare il tipo di dispositivo utilizzato.

Questo orientamento potrebbe ridurre le possibilità di successo dei ricorsi basati su segnaletica inadeguata, ma resta ancora possibile contestare la multa se la segnaletica non è chiaramente visibile o è posizionata in modo errato.

In conclusione

Contestare una multa con Tutor (tra i quali rientrano i dispositivi SICVe, T-EXSPEED e Vergilius) richiede una conoscenza approfondita del funzionamento del sistema e delle normative che lo regolano.

Tra i motivi di ricorso più comuni ci sono la tolleranza nelle rilevazioni, la taratura periodica, l’omologazione del dispositivo e la documentazione fotografica.

È essenziale analizzare attentamente il verbale e raccogliere tutte le prove disponibili per presentare un ricorso efficace.

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