Molto spesso la multa per eccesso di velocità viene emessa a seguito di un superamento di pochi chilometri orari del limite di velocità previsto, in alcuni casi si tratta velocità superiori al limite di 0.1 km/h, tenuto conto della tolleranza del 5% prevista dal codice della strada.

In situazioni di questo tipo in cui l’eccesso di velocità potrebbe essere dovuto ad un errore dell’autovelox o del tachimetro del mezzo la multa è da ritenere valida?

Secondo la Corte di Cassazione la multa con autovelox è valida anche se il limite di velocità è superato di pochi chilometri orari.

La tolleranza dell’autovelox e gli arrotondamenti di velocità

Il codice della strada prevede che alle rilevazioni effettuate con dispositivi elettronici deve essere applicata una riduzione a favore del trasgressore pari al 5% del valore rilevato, con un minimo di 5 km/h.

Lo stesso codice non contiene alcun riferimento ad eventuali arrotondamenti da applicare alle rilevazioni effettuate con autovelox, questo significa che eventuali decimali risultanti dall’applicazione della tolleranza non possono subire arrotondamenti.

Pertanto si dovrà applicare la sanzione prevista per lo scaglione di velocità risultante dall’applicazione della tolleranza prevista per le rilevazioni con autovelox, anche se il limite di velocità risulta superato di poco.

L’annullamento della multa con autovelox per la particolare tenuità del fatto

Pere opportuno rilevare che prima delle pronunce da parte della Corte di Cassazione (che vedremo a breve) il Giudice di Pace di Vasto con la Sentenza n. 268 del 5 giugno 2015 aveva annullato un verbale per eccesso di velocità perché l’automobilista aveva superato di pochi chilometri orari il limite massimo tollerato.

Il Giudice ha applicato al caso sottoposto alla sua attenzione una norma introdotta nel codice penale secondo cui per i reati meno gravi, cioè quelli caratterizzati da una tenuità del fatto il procedimento deve essere archiviato.

Il giudice, richiamando la Giurisprudenza che ha più volte ritenuto applicabile alle sanzioni amministrative i principi di diritto penale, ha ritento applicabile alle violazioni per eccesso di velocità il principio della “particolare tenuità del fatto”.

Nello specifico, secondo la sentenza del Giudice di Pace di Vasto il superamento di velocità di lieve entità costituisce un illecito non grave, soprattutto quando il mezzo è dotato di un contachilometri analogico che non consente un pieno controllo della velocità.

Infatti secondo il Giudice il controllo della velocità richiederebbe all’automobilista una pressione di precisione sul pedale dell’acceleratore, attenzione che potrebbe portare il conducente a distrarsi dalla guida.

Pertanto secondo tale sentenza quando il superamento del limite di velocità è di lieve entità ed il veicolo è dotato di contachilometri analogico è possibile l’applicazione del principio della particolare tenuità del fatto e quindi il verbale per eccesso di velocità va annullato.

La multa con autovelox è valida anche se il limite è superato di poco?

Con l’ordinanza n. 3781/2018 la Corte ha ritenuto non fondate le motivazioni della ricorrente, la quale sottolineava che il superamento di 0,1 km/h non poteva essere considerato tecnicamente affidabile e che pertanto doveva trovare applicazione l’art. 142, comma 7, del codice della strada e non il comma 8 che prevede il pagamento di una sanzione pecuniaria dal €169 a €680 euro oltre alla sanzione accessoria della decurtazione di 3 punti dalla patente del guidatore al momento dell’infrazione.

La Suprema Corte ha ritenuto che, al netto dell’applicazione della tolleranza prevista dalla Legge (del 5% con un minimo di 5 km/h), anche il superamento minimo di 0,1 km/h determina la legittimità della sanzione.

Infatti l’applicazione dell’articolo 142 comma 7 anziché del comma 8, come richiesto dalla ricorrente, avrebbe costituito una riscrittura della norma da parte del giudice, in netto contrasto con il principio di legalità vigente nel nostro ordinamento.

La Corte di Cassazione nell’ordinanza n. 3698 del 7 febbraio 2019 ha ribadito questo orientamento precisando che è possibile annullare una multa per assenza di colpa, tale situazione necessita “una verifica in concreto e non di affermazioni generiche“, soprattutto tenendo presente che spetta al trasgressore provare di aver agito in assenza di colpevolezza.

Pertanto una semplice e generica affermazione di non colpevolezza, come ad esempio il fatto di non poter tenere costantemente gli occhi puntati sul contachilometri e, quindi, di aver superato il limite senza volerlo e senza accorgersene non costituisce – secondo la Corte – un valido motivo per l’accoglimento del ricorso contro la multa per eccesso di velocità.

La Cassazione è tornata nuovamente sul punto con l’ordinanza n. 12629 del 13 maggio 2019 con la quale ha annullato con rinvio la sentenza del Tribunale di Isernia che aveva accolto il ricorso di un automobilista, ritenendo che il lieve superamento del limite di velocità avvenuto in un orario di scarso traffico e su una strada rettilinea non aveva posto in pericolo la sicurezza.

La Corte ha precisato che il superamento del limite di velocità determina una presunzione di colpa del trasgressore e che spetta quest’ultimo fornire elementi di prova “idonei a superare tale presunzione” dimostrando di aver agito senza colpa.

In conclusione

La Corte di Cassazione ha affermato in più occasioni che la multa con autovelox è valida anche se il limite è superato di poco.

Tuttavia anche se il verbale per eccesso di velocità è stato elevato per un superamento di lieve entità, che secondo la Cassazione rende legittimo il verbale, questo potrebbe presentare altri vizi sui quali fondare il ricorso contro la multa con autovelox.

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