In questo articolo analizziamo i passaggi da seguire per contestare una multa e presentare ricorso al Prefetto.

Esploreremo le principali differenze e vantaggi rispetto alle altre modalità di ricorso contro le multe, fornendo informazioni essenziali per prendere una decisione consapevole.

Quali sono le condizioni essenziali per presentare ricorso al Prefetto

Per presentare un ricorso al Prefetto contro un verbale di violazione del Codice della Strada, devono sussistere due condizioni fondamentali:

■ Mancato pagamento della multa: Non deve essere stato effettuato il pagamento della sanzione.

■ Rispetto dei termini di presentazione: Il ricorso deve essere presentato entro i termini previsti dalla legge.

Tempi per Presentare il Ricorso al Prefetto

Il ricorso al Prefetto deve essere presentato entro 60 giorni dalla notifica della multa. Il termine di 60 giorni decorre da un momento diverso a seconda della modalità con cui si viene a conoscenza del verbale:

■ Contestazione immediata: Il termine decorre dal giorno in cui l’automobilista è stato fermato dalle forze dell’ordine.

■ Contestazione differita: Il termine decorre dalla data di notifica del verbale. Se la notifica avviene oltre 90 giorni dalla violazione, il verbale può essere contestato per questo motivo.

Come Presentare Ricorso al Prefetto

È possibile inviare il ricorso al Prefetto tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o tramite PEC (Posta Elettronica Certificata).

La scelta del destinatario del ricorso influisce sui tempi di risposta:

■ Invio al Prefetto: Il Prefetto ha 210 giorni per rispondere.

■ Invio all’organo accertatore: Il Prefetto ha 180 giorni per rispondere.

Se il ricorso è inviato tramite PEC, deve essere firmato digitalmente o firmato a mano, scansionato e inviato come PDF. L’indirizzo PEC deve essere intestato al ricorrente, salvo invio tramite avvocato, che dovrà firmare il ricorso con procura.

I 10 elementi essenziali del ricorso al Prefetto contro una multa

L’assenza di alcuni degli elementi essenziali del ricorso al prefetto determina l’inammissibilità dello stesso, il quale quindi nel merito potrebbe anche essere fondato.

  • Prefetto competente: Il ricorso deve essere indirizzato al Prefetto del luogo in cui è stata commessa l’infrazione.
  • Qualificazione dell’atto: Il ricorso deve essere identificato come “Ricorso ex art. 203 del Codice della Strada”.
  • Generalità del ricorrente: Indicare nome, cognome, data e luogo di nascita, codice fiscale, residenza e, se necessario, domicilio alternativo.
  • Legittimazione attiva: Specificare il titolo in base al quale viene proposto il ricorso (proprietario del veicolo, legale rappresentante, ecc.).
  • Estremi del verbale: Fornire il numero del verbale, l’ufficio accertatore, data e ora della violazione, luogo dell’accertamento e articoli del Codice della Strada violati.
  • Motivi di fatto e diritto: Motivare il ricorso con riferimenti giuridici specifici.
  • Richiesta di audizione personale: Il ricorrente può richiedere un’audizione in pubblico per esporre ulteriormente le proprie ragioni.
  • Conclusioni: Richiedere l’annullamento del verbale impugnato.
  • Documenti allegati: Allegare ogni documento utile a sostenere il ricorso.
  • Firma del ricorrente: La mancata sottoscrizione del ricorso ne determina l’inammissibilità.

La richiesta di audizione personale del ricorrente

Come detto in precedenza, quando si presenta il ricorso al Prefetto, è possibile chiedere l’audizione personale, cioè si può chiedere di essere convocati presso gli uffici della Prefettura per poter esporre le proprie ragioni.

La mancata audizione del ricorrente non determina la nullità dell’ordinanza d’ingiunzione, ma la richiesta di audizione produce effetti sul termine entro il quale il Prefetto è chiamato a rispondere.

Infatti, se il ricorrente ha chiesto di essere convocato per essere ascoltato, il termine è sospeso dal momento della convocazione fino al momento delle effettiva audizione.

Per questo motivo, salvo rari casi in cui l’audizione può incidere sull’esito del ricorso, consigliamo di non richiedere l’audizione personale poiché si finirebbe per concedere al Prefetto ulteriori giorni per decidere riducendo le probabilità che i termini siano sforati.

Cosa può decidere il Prefetto

l Prefetto può accogliere o rigettare il ricorso:

  • Accoglimento: Si verifica anche se il Prefetto non risponde entro i termini, in questo caso il ricorso si intende accolto per silenzio assenso.
  • Rigetto: Se il Prefetto rigetta il ricorso, viene emessa un’ordinanza che impone il pagamento del doppio della sanzione indicata nel verbale.

Le differenze tra il ricorso al Prefetto e quello al Giudice di Pace

Il ricorso al Prefetto presenta alcuni vantaggi rispetto al ricorso al Giudice di Pace:

  • Costi inferiori: Non sono richiesti contributi unificati o marche da bollo.
  • Silenzio assenso: Se il Prefetto non risponde entro i termini, il ricorso è automaticamente accolto.

Quando scegliere il Prefetto: Il ricorso al Prefetto è indicato per vizi formali del verbale, come errori nella notifica o errata indicazione del numero di targa.

Quando scegliere il Giudice di Pace: Se la contestazione riguarda l’interpretazione di norme del Codice della Strada o richiede un’analisi approfondita, è preferibile rivolgersi al Giudice di Pace.

In conclusione

Presentare un ricorso al Prefetto richiede attenzione e precisione. Sebbene la procedura possa sembrare semplice, è fondamentale valutare attentamente i motivi del ricorso e scegliere l’organo competente.

Se hai dubbi, richiedi una consulenza ai nostri esperti per ottenere un ricorso ben strutturato e aumentare le possibilità di successo.